Sara

Ormai il sospetto che le sue compagne di lavoro tramino qualche cosa contro di lei è diventata una ferma convinzione, in particolare una sua collega la fa tanto innervosire che, solo al pensiero, i suoi occhi si riempiono di lacrime.

Talvolta si chiede come sia possibile che i suoi superiori non abbiano ancora licenziato la sua odiosa collega, ma si risponde con paura che comincia a sospettare che i dirigenti stiano tramando di licenziare lei. Il solo pensiero la fa piangere, lavora nella stessa azienda da più di 15 anni, ha fatto una importante scalata di valore professionale durante questo periodo, ha un prezioso contratto indeterminato.

Questa serie di variabili in fila ha prodotto in lei un fastidioso senso di inadeguatezza, che le rende più difficile essere serena quando esce con le amiche o quando incontra nuove amicizie.

Da qualche settimana spesso fatica ad addormentarsi, talvolta le batte il cuore a ritmo irregolare, qualche mattina si sveglia con il mal di testa e si sente scarica di energia.

Quando si è rivolta a me temeva che niente avrebbe potuto risolvere il problema, mi ha quindi chiesto di aiutarla a trovare un altro lavoro, io le ho risposto che l’avrei aiutata prima a rimettersi in forza e poi il nuovo lavoro sarebbe arrivato da lei.

Abbiamo riorganizzato il suo tempo extra lavorativo, mettendo due appuntamenti settimanali con attività in grado di farle sfogare la rabbia accumulata negli ultimi mesi e farla divertire. Il primo periodo è stato meno facile, abbiamo cercato di capire come il senso di colpa e di inadeguatezza le rendesse più difficile lasciarsi andare, ma quando il sistema ha cominciato a funzionare le cose sono andate avanti da sole. Il primo cambiamento evidente è stato nella postura, in particolare la testa più dritta e lo sguardo diritto di fronte, risultando più sicura di sè. Il secondo nell’espressione del volto, sorrideva più spesso e con più facilità faceva battute allegre con le sue colleghe di lavoro e questo piccolo cambiamento le ha fatto anche cambiare la direzione all’interno del gruppo di lavoro. Mentre prima era diventata sempre più sola, ora sempre più persone erano vicine a lei e la includevano nei progetti di lavoro e non solo.

A questo punto era pronta per cercare altri lavori. La cosa più difficile era trovare un contratto in grado di garantire stipendio e benefit molto vantaggiosi, pari a quelle che aveva nell’azienda in cui operava. Abbiamo proposto alcune candidature mirate ad aziende multinazionali per mansioni dirigenziali e non solo, abbiamo ottenuto alcuni colloqui, di cui uno in particolare era andato bene. Si trattava di una multinazionale in forte espansione nel settore dell’acciaio e Sara sarebbe diventata coordinatrice per il nordest dell’ufficio risorse umane. In questo periodo, però, il problema relazionale con la collega era diventato meno impattante per la salute e la serenità di Sara. Non sentendosi prigioniera come qualche mese prima, essendo tornata sorridente e forte i suoi dirigenti hanno sentito che non potevano perderla.

A quel punto l’hanno convocata in dirigenza, le hanno proposto di scegliere tra due diverse mansioni altrettanto di responsabilità, ma con le stesse garanzie contrattuali. Lei ha scelto la più divertente ed ora lavora con lo stesso identico contratto di prima, ma in un ambiente più stimolante e con colleghi che la apprezzano.